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Citatio: G. Torri – C. Corti (ed.), hethiter.net/: CTH 725 (Expl. --, 01.10.2012)
1 | Per questa analisi si veda Soysal 2004, 385-386 con ampia bibliografia di riferimento. Si confronti l'analisi in Rizza 2007, 96-97, dove si prende in esame in particolare il testimone B (senza il join). |
3 | Viene qui seguita la lezione del testimone B, in base alle osservazioni di Rizza 2007, 97. L'analisi dei singoli morfemi è dubbia e per questo motivo si è scelto di tralasciare qualsiasi tentativo. Si vedano le diverse proposte in Soysal 2004, 360. Il testimone A riporta la forma taniwaš che secondo Soysal 2004, 750 rappresenta invece la forma corretta. |
4 | Errore per daīr, a mio avviso, confermato grazie a Or. 90/1147 Ro II 1'; si veda Süel – Soysal 2007, 7. |
6 | Si segue qui l'analisi in Rizza 2007, 103. Si veda il commento dell'autore per altre possibili intepretazioni e la bibliografia su questa forma. |
7 | Si segue la lezione di B e Or. 90/401 anche se la scelta non è conclusiva; si veda il commento di Süel – Soysal 2007, 6. Si veda, inoltre, l'analisi in Soysal 2004, 475. |
8 | Il testimone A usa il verbo alla I pl. Sulla base di B, il testimone più antico, che invece tramanda lo stesso verbo ma alla III pl., sembra sia da riprendere in considerazione l'emendamento proposto in Schuster 1974, 90-91 a meno che non si tratti di un errore dello scriba. D'altra parte resta dubbia l'intepretazione della forma hattica e, di conseguenza, non può essere utilizzata per l'intepretazione del testo ittita. Si può proporre che lo scriba di A abbia interpretato il testo e usato il verbo alla I pl. per uniformare questa forma a quelle che seguono (iyaueni, piueni). |
9 | Si segue l'analisi in Soysal 2004, 764. |
10 | Anche in questo caso si segue il testimone più antico B. Si noti che in A si trova la forma zi-i-ya-pa, sicuramente forma erronea di ziš-pa. Si veda anche Soysal 2004, 937. |
11 | Si veda Soysal 2004, 880 per un'analisi di questa forma. |
15 | Per l'interpretazione vedi §8. |
17 | Per la spiegazione della variante in Or. 90/1839+ Ro I 7' si veda Süel – Soysal 2007, 8-9. |
18 | Così Or. 90/1839+ I 8' ma non in I 6'; vedi Süel – Soysal 2007, 8-9. |
19 | Si veda Soysal 2004, 364 e Süel – Soysal 2007, 9. |
21 | L'integrazione proposta viene da Soysal 2004, 597 e Süel – Soysal 2007, 8 sulla base del testo Or. 90/1839+ Ro I 10'. |
22 | L'analisi è dubbia, si veda Soysal 2004, 594. |
23 | Errore per dāš. |
24 | Si segue la lezione di C che anche in questo caso si rivela più affidabile di A; vedi ora Soysal 2004, 366-367. |
26 | Come analisi alternativa Soysal 2004, 585, propone le=i=pin=u. |
29 | Questa analisi non è certo. Si veda la proposta alternativa di Soysal 2004, 374. |
31 | Schuster 1974, 72, 136. Si veda inoltre Soysal 2004, 674. |
33 | L'integrazione e l'interpretazione si devono a Süel – Soysal 2007, 13 sulla base di Or. 90/132+ Vo III 3' e, in parte, di Or. 90/995+ Ro II 2'. |
34 | Si veda Soysal 2004, 503. |
36 | Per l'intepretazione di questa forma si veda Soysal 2004, 597. |
38 | Anche qui si è deciso di seguire la lezione di C. Tuttavia in questo caso la forma tramandata in A è analizzabile come tē=ta=ḫ=šūl e corrisponde all'ittita (anda) tarneškiddu per cui si veda Soysal 2004, 800 con riferimento al frammento Or 90/132+Or 90/292 III 10: Süel –Soysal 2007, 13. |
40 | Soysal 2004, 856. |
42 | Or. 90/132 Vo III 14 segue la stessa lezione del testimone A; si veda Süel – Soysal 2007, 13. |